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giovedì 15 marzo 2012

La (dis)educazione dei bambini in Olanda - part 1

Ogni cultura porta con se' differenze e aspetti che ad altri possono sembrare assurdi. O fuori luogo. Quello che, finora, mi ha "sconvolta" del sistema olandese e' il rapporto con l'educazione e il trattamento dei bambini. Ora, noi mamme italiane siamo famose nel mondo per il nostro attaccamento morboso ai cuccioli, per le paure che ci portiamo dietro (non prendere freddo, mangia, quello e' sporco, eccetera eccetera) e per il nostro lato da "pezza calda" (definizione di mia madre. Significa, appunto, tendenza a coprire e a proteggere spinta all'estremo). Proprio la settimana scorsa le mie amiche international mi hanno chiesto, tra le risate, di raccontare cosa fa un'italica mamma (siamo famose nel mondo...). 

 Pero' quello che ho visto al creche (nido, in olandese) di una stazione termale dove ho lasciato Leonardo per qualche ora decisamente non mi e' piaciuto. Per prima cosa, al momento di prendere bambini mai visti, le due signore presenti si sono limitate a mettere da parte le borse e annuire a ogni frase delle mamme, senza prestare reale attenzione. Sono andata via tranquilla, pensando che il piccolo si sarebbe trovato bene, visto che si era subito ambientato e stava giocando allegramente insieme agli altri. Dopo 15 minuti, per scrupolo (e SI', sono una mamma italiana) sono andata a controllare che tutto fosse a posto. Non era cosi'. Ho trovato Leonardo in lacrime. Allora l'ho preso in braccio, l'ho consolato e gli ho spiegato che sarei tornata a riprenderlo dopo poco. Sono andata via di nuovo, e dopo altri 10 minuti sono passata di li' senza farmi vedere. Il mio bimbo era a terra, e una delle due maestre, seduta su una sedia, gli metteva davanti il biberon. Freddo. Lui era disperato, lei aveva la faccia decisamente scocciata. Gli altri bambini erano tutti di fronte alla tv accesa che trasmetteva i Teletubbies. A quel punto l'ho preso e l'ho portato via da li'. Dopo poco sono rientrata nel nido per prendere la borsa con il cambio, e ho visto uno dei gemelli di una ragazza americana disperarsi. E nessuno che gli dava retta, o cercava di consolarlo, o almeno distrarlo. Nulla. Le due signore erano a prendere il caffe', mentre i bambini erano lasciati a loro stessi a giocare (bimbi di eta' compresa tra i 6 mesi e i 3 anni). Ho accompagnato una delle due "maestre" a cercare la mamma del piccolo. Rientrando nel nido, Leonardo ha deciso che voleva rimanere li' a giocare. Ho chiesto se potevamo, e le due tipe hanno annuito. Con me presente, seduta su una sediola, il mio bimbo ha giocato e si e' divertito. Mentre le due signore - sempre con me presente - hanno continuato a non interessarsi dei bambini, ne' a farli giocare. All'ora di pranzo, hanno dato a ognuno il proprio contenitore e li hanno lasciati mangiare da soli. Nulla da eccepire, se non fosse che a un certo punto c'erano bambini che mangiavano cose di altri. Mi sono spaventata perche' ho pensato: Se qualcuno di loro ha delle allergie alimentari? Comunque, le due signore non sono intervenute e basta.

Da mamma italiana mi sono sentita male al solo pensiero di lasciare Leonardo con qualcuno che non gioca con lui e lo lascia piangere e disperarsi se gli manco. Ma poi mi sono chiesta: E se questo e' il modo in cui gli olandesi crescono i bambini? Allora ho chiesto a qualcuno del posto, e la risposta e' stata si'. Fanno proprio cosi'. Se un bambino piange e si dispera, loro lo lasciano piangere e disperarsi. La domanda che mi pongo ora e': Sono pronta a lasciare il mio piccolo (che ha solo 2 anni e non parla) nelle mani di qualcuno che lo tratta "male"? Sono io sbagliata, o e' questo sistema?

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